
I cinque cocktail del 2018
I “fab Five”, per dirla all’inglese, sarebbero i Beatles oltre manica, i Rolling negli Stati Uniti, in Argentina le cinque dita della Mano de Dios di Maradona, nel cielo le cinque punte di Cassiopea la più luminosa tra le costellazioni, per noi sono semplicemente i cinque cocktail che nel 2018 lasceranno il segno. I magnifici cinque che vi renderanno cool. I punti cardinali che orienteranno la vostra notte. Sono i cocktail del 2018, il vostro lasciapassare per una serata da protagonisti. Chi lo dice? La Bibbia dei bar, la Drinks International, che ogni anno pubblica la classifica dei coctkail più ordinati nel mondo. Tra novità e tradizione, questa è l’unica lista che dovreste portarvi sempre dietro. Li state già pregustando, vero? Ma aspettate un attimo a far volare l’immaginazione e prendete appunti perché dietro ogni cocktail c’è una storia che non si può non raccontare.
I cocktail del 2018 #5 – WHISKEY SOUR
Si vocifera che questo drink sia stato inventato alla fine dell’Ottocento ad opera di un cervello in fuga dell’epoca. Un giovane inglese di nome Elliot Stubb, di professione cameriere sulle navi. Stufo dei marosi e dei grassi viaggiatori transoceanici, decise di aprire un bar ad Iquique, in Perù. Un giorno, che i bevitori forti di tutto il mondo non smetteranno mai di benedire, il giovane Elliot aggiunse del succo di Pica (un limone peruviano) al whiskey, dando vita al re dei sour. Per renderlo davvero originale fatevi preparare la versione on the rocks: una ciliegia e mezza fetta di arancia oppure qualche goccia di albume d’uovo.
I cocktail del 2018 #4 – MANHATTAN
È sicuramente il più televisivo dei cocktail. Ma se pensate che sia ormai troppo anni ’90, vi sbagliate di grosso. Una storia immortale ne fa un classico intramontabile. Vi dice niente il nome di Winston Churchill? Le cronache narrano che ad inventarlo, miscelando Rye Whiskey, Vermouth Rosso e Angostura, sia stata proprio sua madre nel 1870 durante un ricevimento organizzato nel mitico “Manhattan Club” di New York. Tornata in Europa e incinta di quello che sarebbe diventato l’uomo politico tra i più influenti del ‘900, rese il cocktail popolarissimo. E se questo non vi basta pensate a Marylin in “A qualcuno piace caldo”.
I cocktail del 2018 #3 – DAIQUIRI
Immaginate spiagge, palme, un mare dalle sfumature cristalline. Siamo a Santiago de Cuba, a Playa Daiquiri. Il cocktail a base di rum più venduto al mondo nasce qui. C’è chi lo attribuisce al genio di un ingegnere in vacanza a Cuba e chi ad un marine americano stremato dalla sete che aggiunge al rum del ghiaccio, il succo di un lime e lo zucchero. Ma forse ad affascinare di più sono i suoi aneddoti da vivo, quando è diventata la bevuta preferita dagli scrittori: Hemingway nel mitico “El Floridita” dell’Avana, Scott Fitzgerald che lo celebra nel suo “Di qua dal paradiso”, Graham Greene con il suo agente segreto Jim Wormold.
I cocktail del 2018 #2 – NEGRONI
Torniamo a casa, in Italia: Firenze. Negroni è la storia di una variazione, il solito Americano che cambia pelle. Il gin prende il posto del seltz e va a sposarsi con Campari e vermut rosso. A ideare quel mutamento che significa tutto è un viaggiatore di inizio ventesimo secolo, il conte Camillo Negroni. All’interno del leggendario Caffè Casoni il conte chiese al barman, Fosco Scarselli, di modificare la ricetta e adattarla ai gusti dell’amata Londra. Il risultato è leggenda. Da quasi un secolo il Negroni è sinonimo di forza e sfrontatezza. Un must che ha collezionato anche alcune variazioni. Tra le più celebri lo “Sbagliato”, con il prosecco a posto del gin.
I cocktail del 2018 #1 – OLD FASHIONED
Ed ecco la sorpresa che non ti aspetti. Un concentrato di virilità e tradizione che affonda le sue radici nella seconda metà dell’800. Un cocktail semplice a base di whiskey con una zolletta di zucchero, due gocce di Angostura e un goccio di soda per sciogliere lo zucchero. La buccia di un limone strizzata aromatizza il tutto e rimanda ai tempi del Proibizionismo, quando veniva pestata la buccia di un limone con lo zucchero per camuffare i difetti del whiskey di contrabbando. Una ciliegina a far capolino contribuisce a proiettarlo nel XXI Secolo. Astenersi palati raffinati, qui si beve forte: Don Draper, personaggio della fortunatissima serie tv “Mad Man”, docet. La prima ricetta registrata risale al 1931 presso l’Old Waldorf Astoria Bar, ma l’ideatore si dice essere tal colonnello James Pepper.
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